Daniela Spampinato, Presidente

Sono Daniela Spampinato, sono nata a Catania...anni fa :). Vivo ai piedi dell'Etna con la mia meravigliosa famiglia composta da mio marito e i miei due figli di 14 e 15 anni. Sono laureata in biologia e specializzata in genetica, ma insegno matematica e scienze.
La mia storia inizia nell'ottobre del 2017. A 46 anni, dopo alcuni giorni di forte dolore al basso ventre (pensavo fossero dolori mestruali), finisco al pronto soccorso.
Catapultata come un automa a fare esami, operazione, chemioterapia, pensavo che la malattia fosse solo una brutta parentesi nella mia vita. Cambiata fisicamente e nell'anima, pensavo solo a lottare, a riprendermi, a tornare alla mia vita “normale”, routinaria e piena.
Lui, il cancro, si è ripresentato dopo tutto questo.
La notizia mi ha destabilizzato. La carica, la voglia di lottare che avevo, si è spenta. Non volevo condividere nulla, era una lotta contro me stessa, ma fortunatamente è durato poco, giusto il tempo di un pianto liberatorio e il carattere sempre ottimista, lo spirito di sopravvivenza, il supporto della mia famiglia, la loro forza, gli amici, i medici e tutte le persone che incontri lungo la “strada” mi hanno fatto risorgere.
Siamo donne toste e dobbiamo andare fiere e camminare a testa alta...anche quando la nostra testa è calva!
L'alleanza che si crea tra coloro che intraprendono questo doloroso percorso, l'unione delle esperienze, la condivisione, l'incontro con i medici giusti, è fondamentale per sostenere chi affronta tutto ciò.
Una proposta fatta quasi per scherzo dalla mia oncologa, ha acceso in me la curiosità di conoscere Acto. Leggendo la missione di Acto ho avuto la sensazione di un deja-vu. Costituire Acto-Sicilia assieme alle persone che mi sono state vicine è diventata la mia missione.
Voglio trasformare questa esperienza di malattia in un punto di forza della mia vita! Sembra una farneticazione, ma sono convinta che ci sono sempre degli aspetti positivi anche nelle negatività! Voglio vivere appieno ogni momento, ironizzarci e non voglio permettere a delle cellule impazzite, ai dolori, a un corpo cambiato, a un’anima ferita di prendere il sopravvento e farmi dettare i loro ritmi!
Io sono più forte di tutto questo, NOI siamo più forti di tutto questo. ACTO aiuta a realizzare le nostre alleanze, a sostenerci e “armarci” contro i tumori ginecologici.
Annamaria Motta
Sono un avvocato ed esercito la mia professione a Siracusa nella mia amata città natale. All’età di 31 anni la vita mi ha posto davanti a una dura sfida: un carcinoma ovarico “poco diffuso”, così come lo hanno definito i dottori, per il quale ad oggi ci sono pochi studi nella letteratura medica. Inoltre, come mi è stato detto, sia le terapie da protocollo tradizionale sia quelle sperimentali avrebbero portato a scarsi risultati mancando terapie specifiche. Potete immaginare la mia disperazione. Questo però mi ha permesso, nel corso della mia esperienza, di comprendere appieno l’importanza della ricerca scientifica e delle sperimentazioni cliniche. Ho avuto la fortuna di essere inserita in un progetto sperimentale che per me è stato importante, perché al di là dei reali effetti legati alla somministrazione del farmaco o del placebo oggetto dello studio dello stesso protocollo, ho avuto comunque una possibilità in più rispetto alle sole cure tradizionali e allo stesso tempo sono felice di aver anche in piccola parte contribuito alla ricerca.
La mia nuova missione nel ruolo di Vice Presidente di Acto Sicilia sarà mirata a condividere la mia lotta contro il tumore ovarico con tutte le altre donne affette da questa malattia, rivolgendomi soprattutto alle giovani donne, alle quali questa brutta malattia può togliere tanto, non solo mettendo a serio rischio la propria vita, ma anche precludendo la possibilità di essere madri. Insieme dobbiamo lottare, dobbiamo supportarci, dobbiamo alleviare il nostro dolore, dobbiamo fortificare le nostre speranze e dobbiamo difendere i nostri diritti di pazienti ed ex pazienti oncologici.
Questa malattia ha rubato la mia serenità e quella dei miei familiari in un periodo che doveva essere l’opposto, impedendomi di godermi appieno la vita, la mia nuova famiglia (mi ero appena sposata) e le soddisfazioni professionali. Oggi grazie a un intervento demolitivo della malattia e alle terapie che stanno dando per fortuna ottimi risultati, riesco a vivere una vita quasi “normale” e pianifico nuovi progetti di vita, come quello di creare una “famiglia alternativa, ma allo stesso tempo speciale”.